Esumazioni ed estumulazioni: cosa dice la legge e come procedere 

Le esumazioni e le estumulazioni sono procedure comuni, disciplinate da normative precise, che coinvolgono inevitabilmente aspetti delicati e profondamente emotivi per chi si trova ad affrontarle. Magari ne hai sentito parlare perché hai ricevuto una comunicazione dal Comune o forse perché hai bisogno di chiarire alcuni dubbi su tempi e modalità. Qualunque sia il motivo che ti ha portato qui, è importante sapere che conoscere queste pratiche può aiutarti ad affrontarle con maggiore serenità e consapevolezza. Lo sapevi che svolgono una funzione fondamentale nella gestione degli spazi cimiteriali e nell’assicurare la tutela dell’igiene pubblica? Scopriamo insieme in cosa consistono esattamente, perché vengono effettuate e cosa dice la legge a riguardo. 

Esumazioni ed estumulazioni: qual è la differenza? 

Partiamo subito con una precisazione utile: esumazione ed estumulazione non sono la stessa cosa. La differenza principale, infatti, risiede nel tipo di sepoltura del defunto: 

  • Esumazione: riguarda la riesumazione delle salme sepolte in terra, solitamente dopo un periodo minimo di dieci anni. 
  • Estumulazione: si riferisce invece alla rimozione di salme poste in loculi o tombe in muratura, pratica che ricorre generalmente dopo 30 anni. 

Entrambi i procedimenti seguono tempistiche stabilite dalla normativa vigente e, nonostante le ragioni dietro a queste operazioni siano soprattutto legate alla disponibilità degli spazi cimiteriali, le leggi prevedono anche dei criteri rigorosi per evitare qualsiasi rischio sanitario. 

Come avviene un’esumazione: tempistiche e procedure 

Per procedere con un’esumazione è necessario attendere il tempo minimo previsto dalla legge, ossia 10 anni dalla data di sepoltura. Una volta trascorso questo periodo, il Comune avvisa con buon anticipo i familiari, indicando la data in cui avverrà l’operazione. La presenza dei parenti è facoltativa, ma il loro coinvolgimento è sempre importante per decidere come gestire i resti. 

Ma come si conduce un’esumazione? L’esumazione avviene solitamente nelle prime ore del mattino, per ragioni di igiene e discrezione. Gli addetti cimiteriali provvedono alla rimozione della terra e all’apertura della bara, verificando le condizioni della salma. A questo punto possono presentarsi due situazioni: 

  • Se la salma è mineralizzata, ossia se il processo naturale di decomposizione è completo e rimangono soltanto i resti ossei, questi vengono raccolti e posti in una cassettina di zinco, trasferito in apposite nicchie chiamate ossari.  
  • Se invece la mineralizzazione non è ancora completata, il corpo può essere nuovamente inumato per un ulteriore periodo, solitamente di cinque anni o può essere cremato e ridotto a urna cineraria che può essere consegnata alla famiglia o può essere trasferito in apposite nicchie chiamate cinerari. 

Le procedure previste per l’estumulazione 

In modo simile, anche l’estumulazione segue un percorso ben definito dalla legge. In questo caso, il periodo minimo di permanenza per l’estumulazione è generalmente di 30 anni, dopo il quale è possibile procedere con la rimozione della salma dalla tumulazione, previa comunicazione ai familiari da parte del Comune. 

E proprio come succede per l’esumazione, gli operatori cimiteriali aprono il loculo o la tomba e verificano lo stato dei resti. In questo caso, il processo di mineralizzazione può essere differente rispetto all’inumazione tradizionale, poiché i loculi sigillati rallentano la decomposizione. Anche qui la salma viene creamata per ridurla a urna cineraria.

Ragioni igieniche e cenni storici di esumazioni ed estumulazioni 

Forse ti starai chiedendo perché sia così importante rispettare scrupolosamente tempi e modalità stabiliti per legge; le ragioni dietro a queste procedure sono principalmente igienico-sanitarie. Infatti, la naturale decomposizione del corpo produce gas e sostanze che, se non gestite correttamente, potrebbero contaminare il suolo e le falde acquifere, rappresentando un potenziale rischio per la salute pubblica. 

Dal punto di vista storico, queste pratiche risalgono a tempi antichi, tant’è che abbiamo anche tantissime testimonianze greche e romane sull’importanza della gestione dei defunti. Durante il Medioevo, poi, la sovrappopolazione cimiteriale nelle città portò a pericolosi episodi di epidemie, rendendo necessario l’intervento delle autorità per una gestione ordinata delle sepolture. Oggi, queste pratiche sono perfettamente integrate nella nostra legislazione e rappresentano un obbligo sociale, sanitario e ambientale di fondamentale importanza. 

Estumulazioni ed esumazioni: quali documenti servono 

Per poter procedere con esumazioni ed estumulazioni, è fondamentale gestire correttamente alcuni passaggi burocratici per garantire il rispetto delle normative. Innanzitutto, è necessario ottenere un’autorizzazione specifica dal Comune che gestisce il cimitero di riferimento. Di solito, il Comune provvede direttamente alla comunicazione ai familiari, indicando i documenti da presentare, come certificati di morte, autorizzazioni alla sepoltura originaria e documenti di identità dei parenti coinvolti. 

E se i familiari non fossero rintracciabili? In questo caso, il Comune procede comunque con l’operazione dopo aver affisso avvisi pubblici per un periodo minimo stabilito dalla legge, garantendo così la massima trasparenza. Per evitare situazioni spiacevoli, è sempre consigliato affidarsi a professionisti del settore, che possono offrirti supporto nella gestione dei documenti e assisterti con la massima discrezione lungo tutto il percorso.