Parlare di testamento può mettere un po’ di soggezione: dopotutto significa pensare al momento in cui non ci saremo più. Eppure fare testamento è un atto di responsabilità e di cura verso i propri cari, perché consente di decidere in anticipo come saranno distribuiti i propri beni dopo la morte. In questo articolo, vedremo insieme che cos’è un testamento e come funziona in Italia. Scopriremo quali tipi di testamento esistono, cosa prevede la legge e cosa succede se una persona non lascia alcuna ultima volontà scritta.

Che cos’è un testamento
Un testamento è un documento legale che contiene le ultime volontà di una persona riguardo ai suoi beni e alla loro destinazione dopo la morte. In Italia può fare testamento qualsiasi cittadino maggiorenne e capace di intendere e di volere. In altre parole, con il testamento decidi chi riceverà la tua eredità (cioè il patrimonio che lascerai) quando non ci sarai più.
Questo atto produce effetti solo dopo il decesso del testatore: fino a quel momento chi l’ha scritto rimane proprietario dei suoi beni e può sempre modificarne o revocarne le disposizioni. Infatti il testamento è per sua natura revocabile e puoi cambiarlo o sostituirlo quante volte vuoi nel corso della vita, fino all’ultimo istante.
Come funziona un testamento e cosa prevede la legge
Alla morte del testatore si apre la successione testamentaria: i beni della persona defunta vengono distribuiti secondo le volontà espresse nel testamento. Se il testamento dispone di tutti i beni, l’eredità sarà ripartita esattamente come indicato nelle ultime volontà. Se invece copre solo parte dei beni, per ciò che non è stato previsto valgono le regole della successione legittima stabilite dalla legge.
La legge italiana tutela sempre i familiari più stretti, come coniuge e figli, riservando loro una parte dell’eredità che non può essere esclusa. Significa che non è possibile lasciarli senza nulla: se il testamento non rispetta questa regola, i legittimari possono far valere i propri diritti davanti a un giudice. Al di fuori di questa quota familiare riservata, però, il testatore è libero di disporre come desidera di tutto il resto del patrimonio. Il testamento rimane lo strumento più efficace per decidere liberamente chi riceverà i propri beni e anche per esprimere eventuali volontà particolari (ad esempio lasciare un bene a un amico caro o fare un lascito solidale a un ente benefico).


Le tipologie di testamento in Italia
La legge italiana riconosce quattro forme di testamento ordinario, tutte ugualmente valide; cambia solo la modalità con cui vengono redatte. Ecco quali sono:
- Testamento olografo: è il più semplice. Deve essere scritto a mano, datato e firmato dalla persona che lo redige. Non serve un notaio, ma occorre prestare attenzione: se mancano data o firma, o se il testo è poco chiaro, può essere considerato nullo.
- Testamento pubblico: è il testamento redatto da un notaio in presenza di due testimoni. Il testatore dichiara le sue volontà al notaio, che le mette per iscritto nell’atto e lo fa firmare a tutti. L’originale viene conservato dal notaio. Questa forma offre la massima sicurezza giuridica e garantisce che la volontà sia espressa correttamente ed evita rischi di smarrimento o contestazioni.
- Testamento segreto: il testatore prepara il proprio testo, poi lo consegna personalmente a un notaio in busta sigillata, davanti a due testimoni. Il notaio poi redige un verbale di ricezione ma non conosce il contenuto del testamento, che rimane segreto fino alla morte. Oggi è una forma poco diffusa, scelta da chi desidera riservatezza ma anche la sicurezza del deposito notarile.
- Testamento internazionale: è una forma valida anche all’estero. Il testatore consegna le proprie volontà a un notaio alla presenza di due testimoni, accompagnandole con una dichiarazione che attesta trattarsi del suo testamento. Anche in questo caso il notaio registra il deposito con un verbale. È utilizzato di rado, ma può essere utile per chi possiede beni in più Paesi.
Inoltre, in situazioni di emergenza eccezionali (per esempio a bordo di una nave o durante calamità) la legge ammette anche testamenti speciali, validi però solo finché dura la condizione straordinaria. Sono casi rari, ma previsti come soluzione d’emergenza.
Successione legittima: quando manca il testamento
Se una persona muore senza lasciare testamento, l’eredità viene devoluta secondo le regole della successione legittima, cioè le norme di legge che individuano gli eredi in base alla parentela.
In pratica, la ripartizione funziona così:
- In primo luogo ereditano il coniuge e i figli, che si dividono il patrimonio secondo le proporzioni previste dal codice civile.
- Se non ci sono figli, subentrano i genitori e i fratelli.
- In mancanza anche di questi, la legge chiama altri parenti fino al sesto grado (zii, cugini, ecc.).
- Solo se non ci sono parenti entro questo limite, l’eredità passa allo Stato.

Com’è facile intuire, la distribuzione automatica dell’eredità potrebbe non corrispondere ai reali desideri del defunto. Ecco perché, se vogliamo decidere personalmente a chi andranno i nostri beni, è fondamentale fare testamento: in questo modo eviteremo conflitti familiari e incertezze, designando chiaramente chi dovrà ricevere cosa.
Fare testamento, infatti, è un gesto di responsabilità verso i propri cari, oltre che un atto di libertà personale. Significa pianificare con serenità la distribuzione del proprio patrimonio ed evitare che siano altre persone (o il caso) a decidere al posto nostro. Inoltre, come abbiamo visto, redigere un testamento non è difficile né particolarmente oneroso. L’importante è compilarlo con attenzione e rispettare le formalità previste dalla legge; in caso di dubbi meglio rivolgersi a un professionista o a un’agenzia funebre per assicurarsi che il documento sia valido e le volontà espresse nel modo più chiaro possibile.
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